Giornata della Memoria “Ieri, oggi, domani” 2 febbraio 2024

Organizzato dalle sezioni provinciali Enna di Cgil, Anpi e Unione Popolare, si è tenuta all’Urban Center Convento dei cappuccini. Al tavolo della presidenza il segretario provinciale Cgil Antonio Malaguarnera, Cinzia Dell’Aera (portavoce Unione Popolare), l’avvocato Armando Sorrentino (Comitato regionale Anpi), il giornalista Antonio Ortoleva, il presidente provinciale Anpi Renzo Pintus e lo scrittore Claudio Tamagnini. Tema centrale dell’incontro, la guerra in atto tra Israele e Hamas. Sul maxischermo alle spalle dei relatori, l’immagine dei territori di Israele e della striscia di Gaza. Un’altra slide mostrava un tabellone con 49 loghi di altrettante imprese che operano nel territorio israeliano. Antonio Ortoleva, moderatore, ha esordito con il dire che “quella iniziata il 7 ottobre 2023 è una carneficina”. Un conto è la legittima difesa – ha continuato Ortoleva – e un altro conto è la carneficina. Questo non può essere un alibi per sradicate una etnia”. Ha poi fatto rilevare, sulla problematica, la situazione di “mutismo” internazionale “e sono passati quattro mesi”. Una comunità che deve vivere di fratellanza non può essere oscurata da chi non vuole vedere”. Armando Sorrentino: “Stiamo attraversando un periodo di disagio come se la Storia non ci avesse insegnato nulla. Alcuni principi umanitari fissati a Ginevra sono stati sconvolti dalla seconda guerra mondiale. Nel secondo dopoguerra, si è mantenuta la pace per alcuni decenni. Dodici anni dopo la caduta del muro di Berlino si arriva ad altri gravi fatti come l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001”. “La Memoria – ha detto ancora Sorrentino – va conservata e tramandata e va tenuta separata dal comportamento di Israele, avulso da qualsiasi diritto. È il diritto umanitario che dovrebbe stare al di sopra di ogni cosa”. Armando Sorrentino ha detto ancora: “La Corte di Giustizia Europea ha chiesto di fare tacere le armi per consentire gli aiuti umanitari e tracciare la strada verso il cessate il fuoco definitivo”. “La palla passa nelle mani della politica e della diplomazia altrimenti ci avviamo per una strada che ci porta verso il baratro. Avviamo la Resistenza dello Spirito e delle Intelligenze”. Armando Sorrentino ha poi concluso con il citare il pensiero di Antonio Gramsci che parlava, nel 1925, di obnubilazione delle coscienze. Claudio Tamagnini, vissuto per sei mesi in Palestina, ha raccontato la sua esperienza in quella terra e fatto la descrizione della Palestina e del suo territorio. Lui è rientrato in Italia il 30 ottobre 2023. Durante la convention di Enna, lui ha parlato pure della vita nei villaggi della Palestina. Ha poi detto che i palestinesi hanno mostrato documenti storici risalenti all’Impero Ottomano. Claudio Tamagnini ha poi sottolineato come la guerra tra Israele ed Hamas non si fermi nemmeno il sabato, giorno sacro per gli Ebrei. Lui ha poi sottolineato, tra l’altro, il grave problema della interruzione delle comunicazioni e dei continui bombardamenti. Antonio Malaguarnera: “Sembra che alcuni gravi fatti del passato siano stati dimenticati. Tutti dobbiamo fare mente locale di quanto accaduto nel passato. Dobbiamo manifestare la nostra solidarietà verso i popo9li martoriati dalla guerra crudele. I diritti non ci sono piovuti dall’alto ma sono il frutto di conquista”. Cinzia Dell’Aera: “Oggi registriamo, specialmente nei giovani, un grave senso di apatia. Il nostro compito è quello di lavorare per farli uscire da tale stato di torpore”. Lei ha poi chiesto perché la Palestina non deve avere un proprio territorio. Nella guerra in atto tra Israele ed Hamas si sta consumando un genocidio. Dov’è l’Europa? Perché non fa sentire la propria voce e non pone i problemi di pace, solidarietà umana, fratellanza? Cinzia dell’Aera ha concluso: “Dobbiamo tornare a fare il nostro dovere di Europa democratica, non violenta e civile”. Dopo alcuni interventi da parte del pubblico, ha chiuso la serata Renzo Pintus. “Il concetto di sionismo – ha detto Pintus – è una forma di nazionalismo esasperato ed è esattamente quello che noi abbiamo criticato nel corso di questa serata e quindi lo identifichiamo con il governo fascista di Netanyahu”. “L’antisemitismo è qualcosa di diverso. È una malattia vecchia dell’Europa che ha avuto per vittima il popolo ebraico negli Anni Trenta e Quaranta e che adesso si riversa, sbagliando, sull’intero popolo di Israele”. “Un conto è il governo che è di destra – ha detto ancora Renzo Pintus – un altro conto è il popolo che ha bisogno di essere sostenuto nella sua lotta per mandare a casa Netanyahu perché con queste persone non ci sarà mai pace”. Renzo Pintus ha detto ancora: “La Shoah è un punto irrinunciabile e fondamentale e uno snodo molto importante della storia contemporanea e quindi, a quella tragedia, noi dobbiamo sempre dedicare in nostro ricordo”. E ha concluso: “Però il Governo di Israele – quando lo merita e viene criticato – deve accettare le critiche. Mi dispiace che gli israeliani per bene si risentano e lo difendano”. GAETANO MILINO

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