Un Partigiano al giorno
23 Giugno 2020
Salvatore Principato nasce il 29.04.1892 a Piazza Armerina, una vivace cittadina dove circolano le opere e le idee di Napoleone Colajanni e di Mario Sturzo, fratello di don Luigi, e le teorie socialiste alle quali il giovane Salvatore si ispirerà per il suo impegno politico e culturale.
Nel 1913 inizia la carriera di insegnante a Milano e, sebbene contrario all’entrata in guerra dell’Italia, vi prende parte come soldato venendo decorato con la Medaglia d’argento al valor militare per aver catturato da solo 15 austriaci dei quali, avendoli salvati da una sorte peggiore, conquisterà la riconoscenza ricevendo in dono un orologio da tasca che porterà sempre con sé. Nel dopoguerra frequenta il gruppo di Filippo Turati e Anna Kuliscioff. Dopo l’uccisione di G.Matteotti conosce Carlo Rosselli ed entra in Giustizia e Libertà dove inizia l’attività clandestina sotto lo pseudonimo di “Socrate”, organizzando la fuga dal carcere. di Giuseppe Favarelli capo di GL di Milano. Deferito al Tribunale Speciale sconterà alcuni mesi di carcere. Tornato in libertà nel 1942 è tra i fondatori del Movimento di Unità proletaria da cui nascerà il PSIUP. Dopo l’8 settembre entra nella 33a brigata Matteotti e fonda l’officina meccanica ‘Fiamma’ che fa da schermo a una tipografia clandestina.
L’ 8 luglio 1944, grazie a una delazione, viene scoperto, arrestato e torturato dai nazifascisti e rinchiuso a San Vittore da dove verrà prelevato, per ordine del Comandante delle SS Theo Saevecke, e fucilato insieme ad altri 14 antifascisti a piazzale Loreto il 10.08.1944 dai repubblichini della legione Ettore Muti. I loro corpi verranno lasciati sul selciato sino alla sera per monito. All’età di 52 anni “Socrate” è il più anziano dei 15 martiri.