Volontà di vivere

Un Partigiano al giorno n°3

4 Giugno 2020

Alfredo Attardi era nato a Enna l’otto luglio del 1923, da ragazzo voleva studiare, voleva diventare maestro, ma la guerra, come aveva interrotto questo suo progetto, ne avrebbe interrotto altri ben più importanti.

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Nomen Omen

Un Partigiano al giorno n°2

3 Giugno 2020

“Zio Carlo” non ha affatto l’aria di essere un nome di battaglia ma il partigiano Onofrio Ippolito di Barrafranca scelse proprio quello. Non fu certo per intimorire il nemico e nemmeno per esibire un’ascendenza ideologica. Non era infatti il Commissario Politico della 3a Divisione Alpi.

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La Scelta

Un Partigiano al giorno n°1

2 Giugno 2020

Non possiamo non iniziare questa rassegna sui partigiani ennesi che con Giacomo Lisacchi, tra i primi a capire da che parte stare dopo l’equivoca dichiarazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, tra i primi a morire per restituire libertà e futuro a un popolo che le aveva perse entrambe.

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AL REFERENDUM DEL 20-21 SETTEMBRE ANPI SICILIA INVITA A VOTARE NO!

Comunicato stampa

LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E LA COSTITUZIONE GENERATE DALLA LOTTA DI LIBERAZIONE SI DIFENDONO CON IL VOTO.

AL REFERENDUM DEL 20-21 SETTEMBRE – SULLA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI – ANPI SICILIA INVITA I CITTADINI SICILIANI A VOTARE NO!

Il Coordinamento regionale dell’Associazione Nazionale Partigiani, coerentemente con la deliberazione assunta dall’ANPI Nazionale, riguardo il referendum confermativo della riforma costituzionale, invita i cittadini siciliani a votare NO!

La “riforma” prevede una drastica riduzione dei parlamentari: 230 nella Camera dei Deputati ( dagli attuali 630) , 215 al Senato ( dagli attuali 315). Un taglio nefasto per le sorti della nostra democrazia. Fortemente lesivo della funzionalità decisionale ed operativa di Camera e Senato – cuore motore della gestione democratica e delle scelte legislative nel nostro paese -, dannoso per le esigenze concrete degli italiani poiché incide negativamente sulla corretta distribuzione della rappresentazione territoriale e sulle scelte dei cittadini. Un risparmio totalmente insignificante sul piano economico complessivo della spesa pubblica,

Se diventasse operativa la “riforma” la Sicilia perderebbe ben 29 parlamentari: 20 per la Camera dei Deputati e 9 al Senato. La Sicilia diventerebbe la regione d’Italia meno rappresentata. Considerato il perverso intervento strategico delle organizzazioni mafiose nel voto in Sicilia, da sempre in opera, il ridimensionamento del numero dei parlamentari e gli esigui seggi rimasti a disposizione dell’isola determinerebbero un’esposizione e un influenzamento ancora più grande agli appetiti e alle trame di mafia e corruzione. Pertanto, richiamando alla nostra comune memoria i centinaia di martiri assassinati per contrastare la mafia, è necessario difendere la dignità civile e il futuro politico della Sicilia.

Nel percorso storico della Repubblica italiana il numero dei parlamentari, quindi anche nel rapporto con la popolazione, è già stato mutato, pur in un quadro di equilibrio complessivo omogeneo. Nel 1948, quando si iniziò a votare per la definizione del Parlamento, la popolazione italiana corrispondeva a 46 milioni di abitanti. La Costituzione prevedeva che il numero dei deputati e sanatori fosse proporzionale al numero degli abitanti delle circoscrizioni elettive Si votò con il sistema proporzionale per scegliere 574 deputati e 237 senatori: un deputato e un senatore rappresentavano rispettivamente 80.000 e 194.000 abitanti.

Con la modifica costituzionale del 1963, con una popolazione accresciuta, pari a 51 milioni, si stabilì l’attuale vigente composizione numerica: Camera dei Deputati n° 630, Senato n ° 315 . Con un rapporto, quindi, di 1 deputato ogni 81.000 abitanti, 1 senatore ogni 162.000 abitanti. 0ggi, se passasse la modificacon una popolazione di 60.000.000 di abitanti ( 60,317 mil.): ogni deputato rappresenterebbe 150.000 abitanti, un senatore rappresenterebbe 300.000 abitanti. Verrebbe meno il principio fondativo dei padri costituenti, compromettendo, quindi i delicati rapporti democratici sulle eque rappresentanze territoriali, sulla tutela delle minoranze e sulle modalità elettive del Presidente della Repubblica ( rapporto tra parlamentari e rappresentanti delle Regioni).

Passando la “riforma”, nel contesto europeo l’Italia avrebbe il minor numero di deputati in proporzione alla popolazione.

Non sprechiamo le conquiste di democrazia e libertà conquistate con la Lotta di Liberazione dal nazifascismo.

VOTIAMO NO!

Ottavio Terranova – Coordinatore regionale Anpi Sicilia – Vice Presidente nazionale Anpi

Palermo, 8 settembre 2020

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Memoria ed impegno. Resistenza di Ieri e oggi

Venerdì 22 dicembre alle 17.30 presso il Centro Polifunzionale, si terrà l’incontro dal titolo: “Memoria e Impegno – Resistenza di ieri e di oggi”, al quale interverranno Gregorio Porcaro, referente regionale di Libera Sicilia, lo scrittore Adelmo Cervi, il sindaco di Troina Fabio Venezia, il giornalista Josè Trovato, il segretario della Silp CGIL Enna Marco Algeri, modera l’incontro Lorenzo Floresta del centro Atlantis.

20171222 memoria e impegno

Il tema della resistenza si presenta ancora oggi importante per la nostra società, che si tratti di resistenza alle nuove tendenze fasciste che tristemente stanno dilagando nel nostro Paese, come testimoniano i recenti fatti di cronaca, l’intolleranza razziale e i continui attacchi alla costituzione; o che si tratti di resistenza alla mafia testimoniata, oggi, dalla lotta che Fabio Venezia conduce nel nostro territorio.

La sezione A.N.P.I. di Enna, promotrice dell’incontro, sottolinea come sia importante la partecipazione dello scrittore Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi che insieme ai suoi fratelli lottò duramente contro il regime fascista e per questo venne fucilato. È grazie alle testimonianze di persone che hanno vissuto il terrore della follia fascista che l’A.N.P.I. si propone di fare informazione cosicché eventi del genere non si ripresentino più.

Resistenza oggi significa combattere tutte le nuove forme di fascismo partendo dalla memoria, affinché da questa si tragga insegnamento e si approdi, attraverso dialogo e informazione, a porre le basi per una società giusta e libera dalle pressioni delle mafie.

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