I nipoti di Girolamo Valenti a Valguarnera per conoscere il paese d’origine del nonno.
Quando il richiamo della terra dei padri ti pulsa dentro sino a diventare irresistibile, puoi arrivare a prendere l’aereo, trasvolare l’Atlantico e precipitarti in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, giusto in tempo per incrociare il fratello che, colto dallo stesso irrefrenabile desiderio, sta compiendo con altri mezzi lo stesso percorso di conoscenza delle proprie radici. È successo veramente ed i protagonisti della toccante vicenda sono i fratelli Angela e Tony Valenti, nipoti di Girolamo Valenti, carrapipano del 1892 con una storia molto importante sviluppatasi in terra americana; i deuteragonisti, che hanno favorito il buon esito della spedizione dei fratelli Valenti, sono Enzo Barnabà e Sebastiano Giarrizzo di Valguarnera.com, infine tutti riuniti davanti a Sebo Leanza, sindaco di Valguarnera, che li ha accolti a Palazzo di Città. Tutto ha inizio col desiderio di Tony espresso a Chiara Mazzucchelli, che da tempo insegna negli States, di vedere il paese del nonno in occasione di una sua crociera nel Mediterraneo. Tramite Mazzucchelli la notizia giunge a Enzo Barnabà, scrittore e storico valguarnerese residente a Grimaldi di Ventimiglia, e al webmaster Sebastiano Giarrizzo che si occupa del bollettino d’informazione per i valguarneresi nel mondo, Valguarnera.com Notizie. I tre già in passato si sono interessati a Girolamo Valenti, tanto da pubblicare nelle rubriche del sito internet (Valguarnera da leggere e Parliamo di…) diverse cose riferite alla pregevole storia dell’italo-americano, e l’occasione dell’arrivo del nipote di questi a Valguarnera è colta al volo per rilanciare la vecchia idea di celebrare la memoria dell’illustre concittadino intitolandogli anche una strada del paese. Così, Barnabà scrive al sindaco chiedendogli di ricevere Tony Valenti e offrendosi, insieme a Sebastiano Giarrizzo, per prelevare l’ospite da Messina, dove la nave da crociera sosta per qualche ora, e condurlo a Valguarnera. Ma la sorpresa arriva quando si apprende che Angela Valenti, avendo saputo di quel che s’andava combinando, non ha esitato a volare in Italia da New York per giungere a Valguarnera contemporaneamente al fratello. L’incontro nella stanza del sindaco, alla presenza dell’interprete Doriana La Delfa, è stato emozionante. Ed il primo cittadino, accogliendo anche le altre sollecitazioni pervenutegli per una revisione della toponomastica della cittadina, ha dichiarato che è interesse dell’istituzione locale rivalutare i personaggi illustri della terra natìa e che “un’apposita commissione del Consiglio comunale, allargata ad esperti esterni, è incaricata di valutare le ipotesi di modifica dei nomi delle strade del paese”. Poi il gruppetto ha visitato la vicina Chiesa Madre, intrattenendosi per osservare il fonte battesimale ed il vecchio libro dei battezzati del 1892 con le annotazioni sul loro progenitore. Non sono disponibili altre fonti d’archivio, da cui attingere per esempio l’indirizzo dell’abitazione originaria dei Valenti, perché perdutesi nell’incendio della rivolta dei Fasci del ’93.
Salvatore Di Vita
LA SCHEDA
Girolamo Valenti nasce a Valguarnera nel 1892 da una famiglia legata al mondo delle miniere di zolfo. Dopo gli studi liceali a Catania, durante i quali aderisce al socialismo, a 19 anni emigra negli Usa con un sogno nel cassetto: fare il giornalista. A Rochester pubblica il settimanale La Domenica e diventa uno degli animatori del Partito socialista d’America. Nel periodo fra le due guerre, insieme a Borghi, Tresca e Giovannitti, organizza in America una campagna antifascista a 360 gradi, promovendo iniziative editoriali, politiche ed organizzative. Tresca teme per la vita del valguarnerese, più volte raggiunto da lettere minatorie, ma sarà lui ad essere assassinato nel 1943 per mano di una famiglia mafiosa in combutta con il console italiano che pensa bene di offrire a Mussolini la testa del carismatico leader italoamericano. Nel 1936 a New York, in occasione dei tradizionali festeggiamenti del Columbus Day, monopolizzati dai fascisti, si tenne una contromanifestazione il cui portavoce fu proprio Valenti, da poco presidente dell’Italian Anti-fascist Committee. Durante la guerra collabora con l’esercito USA nella preparazione dello sbarco in Sicilia e successivamente diventa direttore di programmi italiani per le stazioni radio. Morì a New York nel 1958. Ai suoi funerali parlò Norman Thomas, candidato alla presidenza della Repubblica Americana, che lo definì “una roccia”. Oriana Fallaci, che lo frequentò, lo annovera tra “gli intellettuali italoamericani di grande valore”. Il New York Times gli dedicò svariate decine di articoli.
Enzo Barnabà