ANPInews n. 37 1-8 Giugno 2012

Il mio saluto grato e caloroso alla grande Festa dei partigiani. Festa di
gioia e di lotta affinché la memoria di quanto è stato diventi
patrimonio di tutta la democrazia e delle giovani generazioni.
Shlomo Venezia deportato 182727 ad Auschwitz-Birkenau, Sonderkommando
Il programma completo, tutte le adesioni e tante altre notizie sono disponibili sul sito della festa: www.festa.anpi.it

ARGOMENTI NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI
CARLO SMURAGLIA:

► Apprendiamo dalla stampa di un emendamento al decreto legge sulla spending review presentato dal PDL alle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato che in sostanza propone di accorpare 25 aprile e 1 maggio in una domenica. Ci risiamo. Intendo semplicemente ribadire, in questa sede, che si tratta di pura follia. Non passerà, neanche questa volta

► Semipresidenzialismo, elezione diretta del Capo dello Stato. Le ragioni di questa svolta sembrano imperscrutabili, a meno che si voglia dare credito a chi sostiene che il PDL aveva bisogno di un diversivo
Un gran lavorio sulle riforme e poi d’improvviso, salta il tavolo: non più solo aggiustamenti (già di per sé discutibili) ma addirittura il PDL propone una modifica sostanziale alle attuali strutture portanti del nostro sistema costituzionale. Semipresidenzialismo, elezione diretta del Capo dello Stato. Le ragioni di questa svolta sembrano imperscrutabili, a meno che si voglia dare credito a chi sostiene che il PDL aveva bisogno di un diversivo.
Dunque, quali che siano le ragioni ispiratrici, la trovata non è altro che una “trovata”, destinata – speriamo – al fallimento. Non si vede alcuna ragione logica per questo tipo di cambiamento, né se ne appalesa una reale esigenza. Il sistema ideato dai Costituenti è un delicato meccanismo di pesi e contrappesi. Modificarne in modo essenziale una parte, significa mettere la sabbia negli ingranaggi. Quindi, davvero, di questa “novità” non si sente il bisogno; sorprende solo che ci sia qualche partito che, invece di respingere la proposta, si è limitato a dire che “andrà a vedere”. Sono curioso di capire cosa c’è da vedere, di fronte ad un idea così singolare.
Si badi bene, non singolare in sé, perché ci sono Paesi che hanno quel sistema, senza particolari problemi, ma balzana rispetto al nostro sistema, a ciò di cui si è discusso finora, al quadro politico-istituzionale e così via. Staremo a vedere: ma la nostra idea, comunque, è chiara.

► Il terremoto in Emilia Romagna: una sciagura certo non evitabile come fenomeno, visto che i terremoti non si sottopongono ad alcune regole. Evitabile invece, per almeno alcuni degli effetti. Una nuova sciagura si è abbattuta sul nostro Paese, in termini veramente drammatici. Diversi morti, molti feriti, un’economia messa in ginocchio, con gravi preoccupazioni per il lavoro, per la produzione, per lo sviluppo. Una sciagura certo non evitabile come fenomeno, visto che i terremoti non si sottopongono ad alcune regole. Evitabile invece, per almeno alcuni degli effetti. Quando mai, i capannoni cadono con tanta facilità, addirittura sbriciolandosi? Con quali criteri e quali cautele sono stati costruiti? Tutte cose che bisognerà accertare – come, del resto, sta facendo l’autorità giudiziaria – sia per capire le responsabilità, sia per trarne insegnamenti per il futuro (qualcuno avrà pur rilasciato le licenze, no?). Sorprende anche il fatto che ci fossero degli operai, come sempre quelli che poi finiscono per pagare per tutti; degli operai in turni di notte o in turni straordinari. Allora, si tratta di operai assunti in più oppure sempre gli stessi a cui sono stati imposti orari e turni pesanti? E come si concilia, tutto questo, con la disoccupazione e la precarizzazione così largamente esistenti nel nostro Paese? Sono domande che bisognerà porsi, cessata la fase più emozionale, non tanto alla ricerca dei colpevoli a tutti i costi, quanto per capire bene come si lavora e si produce e soprattutto come si fa prevenzione. Intanto, ai lavoratori, alle donne, agli uomini delle zone più colpite va la nostra solidarietà più sincera e più fraterna. Speriamo sinceramente che le scosse finiscano o, se proprio dovessero esserci per ragioni fisiche, restino a livelli modestissimi, tali da recare disagi e paura, ma non effetti disastrosi. In questo senso, siamo tutti col fiato sospeso, auspicando davvero che tutto sia finito, che ci si possa mettere a riparare i danni e a ricostruire, senza ulteriori drammi (purtroppo, ce ne sono stati già troppi).

► Su Brindisi sta calando il silenzio, ma confidiamo nel fatto che la giustizia farà il suo corso. Siamo vicini a quei ragazzi e a quei docenti che in quella scuola hanno vissuto direttamente una tragedia che non potranno dimenticare. Aiutiamoli a resistere, a recuperare, a ritrovare serenità e fiducia
Sta calando il silenzio, ma spero non l’attenzione su questa gravissima vicenda, che non dobbiamo archiviare o dimenticare. La giustizia faccia il suo corso e spero proprio che riesca a trovare le matrici, il movente, i colpevoli. Smettiamo con le ipotesi e lasciamo lavorare chi di dovere. Restano i problemi umani. Una ragazza non c’è più e possiamo immaginare il dolore dei suoi, inestinguibile. Un’altra sta lottando contro il male e siamo angosciati per lei, sperando non solo che ne esca ma anche che ne esca bene, viste le gravi ustioni che ha subito. Siamo vicini anche a tutti quelli, ragazzi e docenti, che in quella scuola hanno vissuto direttamente una tragedia che non potranno dimenticare. Aiutiamoli a resistere, a recuperare, a ritrovare serenità e fiducia.
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