In ricordo di Salvatore Novembre martire per la Democrazia e il Lavoro e dei morti del Luglio ’60

tratto da http://www.lestintorecheamleto.net/
salvatore novembre steso sul selciatoCatania 8 luglio 1960
salvatore novembre
22 anni disoccupato

La città esprime lo sdegno popolare per gli eccidi di Licata e Reggio Emilia. I lavoratori scioperano reclamando le dimissioni del presidente del consiglio Tambroni. Tra i più combattivi sono gli operai della “Scat” e gli edili.

Poliziotti e carabinieri, al comando del commissario Quattrocchi, caricano i manifestanti. Comincia un fitto lancio di candelotti lacrimogeni. Si risponde con lanci di pietre.

Nella zona di Piazza Stesicoro si tenta di erigere una barricata. Le jeeps si lanciano sulla folla a sirene spiegate e a forte velocità.

Ad un certo punto gli agenti danno inizio ad una furiosa sparatoria. Sparano con i mitragliatori, con i fucili, con le pistole.

Vengono colpiti sei giovani.

Uno di essi, Salvatore Novembre, disoccupato di 22 anni, viene poi finto a manganellate. Si accascia a terra sanguinante,poi “mentre egli perde i sensi, un poliziotto gli spara addosso ripetutamente, deliberatamente.

Uno due tre colpi fino a massacrarlo, a renderlo irriconoscibile. Poi il poliziotto si mischia agli altri, continua la sua azione”.

Il corpo martoriato e sanguinante di Salvatore viene trascinato da alcuni agenti fino al centro della piazza affinché sia da ammonimento. Essi impediscono a chiunque, mitra alla mano, di portare soccorso al giovane il quale, a mano a mano che il sangue si riversa sul selciato, lentamente muore.

Le autorità imbastiranno successivamente una macabra montatura disponendo una perizia necroscopica al fine di “accertare, ove sia possibile, se il proiettile sia stato esploso dai manifestanti”

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iniziativa di commemorazione di Salvatore Novembre ad Agira a 50 anni dalla morte

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