Protetto: Bollettino n°4

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PETIZIONE NON CANCELLATE IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE DEL NOSTRO PAESE; IL GIORNO DEL LAVORO; IL GIORNO DELLA REPUBBLICA

Onorevoli parlamentari,

i sottoscritti cittadini chiedono che il Parlamento cancelli il comma 24, art. 1, del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, nel quale si prevede per tre importanti ricorrenze civili (25 aprile; I maggio; 2 giugno) una diversa collocazione o l’accorpamento ad una domenica.
Questa scelta è sbagliata perché si colpiscono giornate che celebrano i tratti costitutivi, l’identità, la memoria del nostro Paese; discriminatoria perché il numero maggiore di festività infrasettimanali sono di carattere religioso ed il nostro Paese è fra quelli che ha meno ricorrenze civili e laiche; strumentale perché produce un beneficio economico irrilevante a fronte di un costo civile e democratico particolarmente consistente; irragionevole perché non corrisponde ad alcun criterio di equità politica e sociale.

 

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l’ANPI ENNA sostiene la lotta degli indigeni del Chiapas

 

Da Oggi sosteniamo direttamente la lotta degli indigeni del Chipas  siamo diventati punto di distribuzione del caffè zapatista.

Il caffè è, dopo il petrolio, il secondo prodotto sul mercato mondiale delle esportazioni, il volume del suo mercato di circa 10 miliardi di dollari.
Nella sua coltivazione, lavorazione e vendita sono occupati circa 25 milioni di persone nel sud del mondo. Queste basano la loro sopravvivenza su questa attività, dipendendo quotidianamente dall’andamento del prezzo determinato dalla Borsa di New York.Il Messico produce uno dei migliori caffè del mondo, coltivato soprattutto nelle montagne. Il caffè il primo prodotto che esporta, ne è infatti il quarto produttore mondiale ed il primo produttore mondiale di caffè biologico.
In Messico più di tre milioni di persone vivono grazie alla sua coltivazione ed esportazione. Il 91,7% sono piccoli produttori con meno di 5 ettari di terreno e più del 60% sono indigeni.Gli altri stanno su un piccolo numero di grandi latifondi di enorme estensione, frutto dell’occupazione delle terre delle comunità indigene, permessa e sostenuta del governo.
Intere famiglie che basavano la propria precaria sussistenza su un piccolo appezzamento di terra sono così divenute braccianti costretti a lavorare in condizioni disumane al servizio del nuovo padrone il finquero.Nei latifondi delle ricche famiglie dell’oligarchia nazionale e degli imprenditori stranieri si conta sugli alti rendimenti derivanti dalle tecnologie moderne e dal lavoro di un’ingente quantità di manodopera sottopagata.
I piccoli produttori invece producono senza adeguate conoscenze tecniche e strumenti, e senza il necessario supporto creditizio, e naturalmente non riescono con le proprie forze a lavorare e commercializzare il prodotto finito.

Le coltivazioni si trovano spesso in zone isolate e, dopo un trasporto rudimentale e molto faticoso, arrivati alla strada più vicina, vendono il prodotto ai coyotes. Questi sono i primi della intricata e meschina rete commerciale di intermediari che grazie a bilance false e a menzogne sul reale prezzo di mercato lascia ai produttori solo le briciole di questo grande business.
Le macropolitiche economiche globali del mercato del caffè basate su nuovi soggetti e sovrapproduzione hanno determinato in questo ultimo anno il minimo storico del prezzo della borsa di New York.Ma la dipendenza dei paesi del sud del mondo da un solo prodotto e l’impossibilità di incidere sul suo prezzo hanno causato una completa sottomissione alle politiche e alle strategie dei ricchi paesi importatori e delle grandi istituzioni finanziarie (FMI, BM, WTO ecc.)
Concretamente questo ha significato la disperazione per non riuscire a coprire neanche i costi di produzione e lo sradicamento della cultura e dei legami comunitari delle popolazioni indigene.Anche per cambiare questa situazione l’EZLN ha sviluppato il suo progetto sociale e politico: costruire dal basso una società in cui la popolazione maya possa godere di una reale autonomia, tutelare la propria lingua e cultura e autorganizzare attraverso forme di democrazia diretta il proprio accesso all’educazione, alla salute, alla terra e a una vita degna.
Le cooperative di piccoli produttori come quella che ha raccolto il cafè rebelde zapatista sono una delle forme di questo progetto. Nelle cooperative si uniscono le forze per migliorare le proprie forme di organizzazione, per difendere un più sicuro accesso alla terra, e per migliorare le proprie condizioni di vita.
Per queste ragioni abbiamo sviluppato questo nuovo progetto di lotta comune insieme alle comunità poribelli in resistenza e distribuiamo questi chicchi di caffè ribelle.

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IL COMUNE DI ASSORO, ACCOGLIE L’APPELLO DELL’ANPI PROVINCIALE CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE 3442


Comunichiamo con grande soddisfazione che il Comune di Assoro, per primo in provincia, ha accolto l’appello dell’ANPI provinciale contro la proposta di legge 3442 a firma Fontana e altri, volta al riconoscimento giuridico delle associazioni dei combattenti della Repubblica sociale italiana.

In tutta Italia sono moltissime le iniziative di riprovazione di tale proposta che porteranno sicuramente allo stop della lugubre e inopportuna iniziativa.

Il Consiglio comunale di Assoro ha il merito di aver trattato, in un dibattito fatto interventi di alto spessore da entrambi i gruppi in consiglio, questioni di vitale importanza per la Democrazia quali il ripudio della guerra e della violenza, del pericolo del razzismo; dimostrando una notevole sensibilità che non tralascia le questioni di carattere culturale e ideale e che anzi le prende come guida nell’azione politica.

 

Arturo Giunta
Presidente provinciale ANPI ENNA.

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lettera aperta ai Senatori e Deputati della provincia di Enna contro la proposta di legge Fontana

L’Associazione Nazionale Partigiani di Enna ha scritto una lettera di protesta ai deputati nazionali Grimaldi e Crisafulli sulle norme inerenti il riconoscimento delle Associazioni combattentistiche e d’arma. Qui di seguito il testo integrale e la rassegna stampa sull’iniziativa:

Illustre Senatore, Illustre Deputato,

Come sicuramente Lei saprà, il 31 Maggio c.a. la Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha approvato la proposta di Legge “Fontana e altri” (n. 3442) volta a “riordinare” le norme inerenti il riconoscimento e la concessione di contributi alle Associazioni combattentistiche e d’arma. Parecchi sono i rilievi che a nostro avviso potrebbero essere mossi a tale proposta, non ultimo il potere del Ministero della Difesa di stabilire a mezzo di proprio decreto il diritto delle associazioni ad essere riconosciute. Ciò è criticabile per il semplice motivo che un diritto è tale se stabilito dalla legge, fino all’eventuale modifica, e non se concesso dai decreti dei Ministri, sempre incerti fino al loro periodico rinnovo. Ma quello che ci preme più sottolineare è come da tale riordino sarebbero completamente equiparate le associazioni di tutti i partecipanti ad azioni belliche indipendentemente dal fronte scelto. Tra l’altro, tra i principi inspiratori di tale proposta ci sarebbe la volontà di difendere “i valori costituzionali e democratici”. Solleviamo grandi perplessità sulla possibile compatibilità tra i valori costituzionali e chi ancora oggi, 66 anni dopo la Liberazione d’ Italia, si richiama al fascismo, come le associazioni dei combattenti della X-Mas e altre. Queste ultime, infatti, se tale iniziativa parlamentare dovesse diventare legge dello Stato, sarebbero equiparate alle associazioni aderenti alla “Confederazione delle Associazioni Combattentistiche” che il 27 Giugno, riunite a Roma, hanno emanato un documento di condanna della Proposta Fontana.
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