Nato a Castellarano (Reggio Emilia) il 23/06/1926
A 14 anni è operaio: lavora come tornitore presso le officine reggiane. Quando l’Italia venne divisa in due dalla nascita della Repubblica di Salò, la fabbrica dove lavorava Roberto fu convertita alla produzione bellica e passò sotto il controllo nazista. Nell’estate del 44, mentre lavorava, sbagliò un passaggio in catena di montaggio; venne, perciò, accusato di sabotaggio. La notte stessa passò coi partigiani.
Entrò nella XXVI Brigata Garibaldi “Enzo Bagnoli”, prendendo il nome di battaglia “Fanfulla”. Partecipò a varie azioni ed imboscate nel modenese e nel reggiano. Si arruolò volontariamente, assieme ad altri “giovani e sconsiderati”, nel battaglione alleato composto da Russi, Inglesi (II Special Air Service) e Partigiani della Brigata Garibaldi e del Gufo Nero, in vista dell’”Operazione Tombola”.
Operazione Tombola è il nome in codice della missione di assalto al comando SS lungo la Linea Gotica. Comando che – da due ville occupate (Villa Rossi e Villa Calvi) in Botteghe d’Albinea (RE) – intratteneva contatti diretti con Berlino.
La notte del 27 marzo 1945, dopo una marcia di oltre sessanta chilometri nell’Appennino, i
Roberto Trinelli, dopo la Liberazione, entrò nella Polizia Partigiana, e successivamente nella Polizia di Stato. Così come molti altri ex-partigiani, venne allontanato da casa per opera del ministro democristiano Mario Scelba. Fanfulla Trinelli, fu inviato a Enna a compiere il suo servizio. Qui si sposò e mise su famiglia.partigiani, accompagnati dal suono di una cornamusa, si lanciarono all’assalto del comando. Grazie al successo di questa operazione, gli Alleati anglo-americani poterono varcare l’Appennino e liberare la Valle del Po, fianco a fianco coi partigiani.
È presidente onorario dell’ANPI Enna.